domenica 21 febbraio 2016

" Tra le nebbie del Catria "


Imboccata la superstrada in direzione Roma, passiamo la Gola del Furlo e ci dirigiamo verso Cagli, uscendo alla piccola frazione di Cantiano. Lungo la provinciale, continuiamo e arriviamo fino a Chiaserna, paesino molto caratteristico situato a 480mt s.l.m. Svoltiamo a sinistra sulla strada provinciale 110 e dopo circa 500mt superato un ponticello parcheggiamo nei pressi di un abbeveratoio, dov è possibile rifornirsi di acqua potabile. Zaino in spalla e incominciamo a salire sul sentiero nr.55.



Si presenta di facile percorribilità, dato la sua modica pendenza e il fondo ben battuto. Bastano però pochi passi per entrare nel vivo della salita. La pendenza aumenta e il terreno assume la conformazione della tipica mulattiera.


Si continua a salire e la notevole pendenza è alleviata un po' dalla serpentina del sentiero che fa prendere fiato ad ogni tornante. Volgendo le spalle alla montagna si può ammirare tutta la valle e Chiaserna piano piano si allontana facendo perdere le sue tracce tra gli alberi. Percorsi 2 chilometri circa, si incontra un piccolo fiumiciattolo che, sotto le calure estive, potrebbe dare un bel refrigerio; oggi il caldo non è sicuramente il nostro problema primario, visto che le temperatura si aggira intorno ai 6° e l umidità sfiora quasi il 1oo%.
Superati i 3 chilometri si abbandona la mulattiera e si entra nel bosco per ricollegarsi alla strada asfaltata, posta circa una centinaia di metri sopra noi.




Eccoci arrivati sulla SP110, ma questione di qualche passo per attraversarla e torniamo sul sentiero che continua nel boschetto soprastante. Il sentiero, ben tracciato, è leggermente scivoloso,  per opera del manto di fogliame che cade a terra durante l'inverno. Pochi minuti e si è di nuovo sulla strada asfaltata; la percorriamo per circa 10-15 minuti il tempo di arrivare all'ultimo tornante che ci separa dal valico tra Acuto e Catria. Qui lasciamo l asfalto e continuiamo sul sentierino che andrà a tagliare trasversalmente tutta la faccia nord-ovest del Monte Catria. Arriviamo fino alla cresta, la nebbia si fa sempre più fitta e crea un mix con le nuvole basse di oggi. La pendenza si fa sentire e il passo piano piano cala. A farci compagnia arriva anche un forte vento, tipico di questa vetta. 


Continuiamo a salire e i primi sintomi di freddo arrivano sopratutto a mani e piedi, più esposti a perdita di calore. Le raffiche di vento arrivano fino a 30 nodi e stare in piedi non è poi così facile. Tra le nebbia fortunatamente intravediamo il casottino, situato a pochi metri dalla croce, ne approfittiamo per ripararci qualche attimo e fare la foto di rito in vetta
 ( quota 1701mt s.l.m ).


Giusto il tempo di bere un bel sorso di the' allo zenzero e curcuma bollente e riprendiamo il cammino scendendo nella conca NE del Catria seguendo il sentiero nr.56. Le raffiche non calano e ci aspetta ancora qualche minuto di " barcollo ma non mollo" su tratti di neve e ghiaccio. Continuiamo a scendere e giungiamo fino al rifugio Vernosa ( 1490mt s.l.m), volevamo fare qui una piccola sosta ma la temperatura è ancora troppo bassa e preferiamo continuare a scendere.


Fortunatamente il vento cala e la temperatura percepita incomincia ad alzarsi, ( il vento può abbassare anche di 10° la temperatura percepita al corpo, rispetto alla normale temperatura esterna) cogliamo così l'occasione per cambiarci le magliette intime e mettere qualcosa di caldo a contatto con la pelle. Una volta cambiati continuiamo la discesa e ci ricolleghiamo fino al sentiero percorso alla mattina, proseguendo sulla SP110 in direzione Chiaserna. Torniamo sui nostri passi sulla mulattiera, ma questa volta con tutta un'altra visuale; con lo sguardo si arriva fino alle pendici del Catria, intravedendo le prime case. 


Il peggio ormai è passato e le gambe si muovono agili. Facciamo 4 chiacchere e il tempo sembra scorrere più veloce; i discorsi vanno a finire sempre sugli stessi temi e se pur ancora stiamo finendo un escursione, già la testa ne va progettando tanti altri. Dalle montagne al mare, ma pur sempre con tanta voglia di camminare, conoscere e imparare. Tra un discorso e l altro ci ritroviamo alla macchina, si possono appoggiare gli zaini e allentare gli scarponi, ma soprattutto è ora che mangiamo! Tiriamo fuori il basmati, un po' di frutta, cioccolata fondente e diamo libera voce allo stomaco.



Lunghezza : 13 km 
Durata: 5 ore 
Difficoltà: media Dislivello: 1200 mt 


L' escursione è molto suggestiva, poichè permette di vedere il Monte Catria dalla vallata opposta da quella più normalmente frequentata. Con bel tempo ed un cielo terso, da quando si svalica sulla cresta, che porta fino alla croce, è quasi impossibile distogliere lo sguardo dai monti Sibillini che, soprattutto in questo periodo, godono di buon innevamento. 

Provate anche voi questo itinerario, collegabile anche con il giro del Monte Acuto, privilegiando la stagione estiva o primaverile. 
Non ci resta dunque che salutarvi e augurarvi una buona settimana! 
Un saluto da Egon e Gloria 
















2 commenti:

  1. Bello! Bravo Egon, mi porti un giorno? ��

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  2. Organizzeremo piano piano anche escursioni di gruppo! Una cosa alla volta e proviamo questa nuova impresa!

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