giovedì 14 aprile 2016

" Di qui passò Francesco "


Tornati da Copenaghen, i pensieri erano già rivolti al successivo viaggio. Questa volta però più vicino, senza l'ausilio di aerei e metropolitane. Si parte a piedi!
Le idee erano molteplici, ma una in particolare, il Cammino di San Francesco. Ci siamo informati inizialmente sulla rete, poi tramite biblioteche e librerie, acquistando la 6°edizione della guida " Di qui passò Francesco" Terre di mezzo. Sfogliando le prime pagine, i consigli su quando partire erano rivolti alla stagione estiva o di fine estate ma guardando le previsioni il tempo era dalla nostra parte. Quindi decidiamo di affrontare questo Cammino partendo il giorno di Pasqua, calcolando di arrivare ad Assisi il sabato successivo.
Le tappe da affrontare sono sei, abbiamo deciso di unire le prime due, visto le modiche distanze, così da coprire giornalmente 30 chilometri circa. Iniziano così i preparativi, partendo
dallo zaino. Abbiamo deciso di usare un 50+10 L per la Gloria e un 80 L per me. Questa decisione è stata presa in vista della stagione ancora non proprio calda; gli indumenti ingombranti occupano
buona parte dello zaino e volendo fare il cammino in autonomia, abbiamo preso un piccolo fornellino a testa, con set gavetta per 2 persone e mangiare sufficiente per almeno 4 giorni.
Posizionando cibo, fornellino e set gavetta sulla parte bassa dello zaino, lasciamo il sovrastante posto agli indumenti:
- 2 Maglie intime
- 1 Maglia da outdoor in Coolmax
- 2 Pantaloni da outdoor
- 3 paia di Slip
- 3 paia di Calzetti da Trekking
- 1 Telo doccia
- 1 Softshell caldo
- 1 Giacca tecnica in gore-tex
- 1 paio Guanti
- 1 Poncio impermeabile
- Sacco a pelo ( temperatura di comfort -5°C )
- 1 Paio di Sandali
Nelle due tasche laterali due borracce da 750 ml, mentre sulla tasca superiore avevamo beni di prima necessità:
- Kit-medico
- Guida
- Portafoglio
- Una piccola puchette per l'igiene (salviette intime, dentifricio/spazzolino, marsiglia, vasellina, voltaren in crema, voltadvance, arnica montana, compeed, ago e filo per vesciche).
- Torcia frontale
Volendo affrontare il cammino nella stagione estiva, lo zaino  si riduce notevolmente di peso, non superando i 10 chili a fronte dei nostri 15 chili abbondanti. Un consiglio che vi possiamo dare è l'utilizzo dei bastoncini da trekking, molto utili per scaricare in modo equo il peso a terra e per restare bene in equilibrio sui sentieri ripidi, tra boschi e vallate di Umbria e Toscana. Un'altra importante scelta è l'utilizzo di uno scarponcino da trekking, che magari sarà più pesante e scomodo ma, visto la difficoltà di certi tratti del percorso vi consentirà di evitare innumerevoli storte o slogature, facendovi godere al meglio l'intera durata del cammino.
 Acquistiamo il necessario per mangiare, focalizzandoci su riso, quinoa, cous cous, carne in scatola e zuppe liofilizzate, molto comode da trasportare; per colazione mix di frutta esotica e cioccolata fondente all'85%, mentre per gli spuntini in giornata ci siamo affidati alla calorica frutta secca, grande fonte di energia se si cammina per svariate ore.
Dividiamo i pesi negli zaini, non superando i 12 chili per lo zaino di Gloria e i 18 chili per il mio.
Siamo pronti!

Arriviamo presso Chiusi della Verna nel primo pomeriggio e lasciata la macchina, saliamo sul sentiero natura che circoscrive la collinetta in un piccolo anello molto caratteristico con arrivo
al Santuario, posto alcune centinaia di metri al di sopra del paesino. Abbiamo optato per farci accompagnare, visto che i trasporti pubblici nel week-end non coprono tutte le fasce orarie, cogliendo cosi l' occasione per visitare il santuario con più calma.  Salendo lungo la strada lastricata che piano piano abbandona Chiusi, si possono cogliere i momenti più suggestivi per arrivare al santuario, passando davanti alla Cappelletta dove Francesco fu salutato dagli uccelli. Giungiamo alla foresteria e confermiamo la prenotazione per la notte. Vi consigliamo di prenotare anticipatamente poiché nel santuario dispongono solamente di 13 posti letto e nel caso vogliate mangiare c è possibilità di cena e prima colazione intorno a 25 euro. Se come noi optate per mangiare al sacco non dispongono di una cucina dove poter cucinare e nella camerata è severamente vietato usare fornelletti da campo. Ci godiamo una suggestiva passeggiata serale tra i pittoreschi vicoli del Santuario e ci corichiamo a letto in vista della prima tappa.





1° Tappa - Santuario della Verna - Pieve Santo Stefano

Partiamo con l 'idea di arrivare fino a Via Maggio, appena svegli però , veniamo subito colti da una fitta piovuta in stile autunnale, con nebbia e umidità. Decidiamo così, per via del sentiero molto fangoso e scivoloso, accompagnato da un passo ridotto, di frazionare l'odierna tappa a Pieve Santo Stefano. Il percorso si sviluppa su 16,5 km con 312 mt di dislivello, arrivando sino ai 1200mt sul Monte della Modina. Si snoda tutto su sentieri e l'asfalto si tocca solamente nell'ultimo tratto per arrivare nei pressi di Pieve. Non vi sono particolari problemi da segnalarvi, solamente di prestare attenzione nella discesa dal Monte Calvano, dal quale si attraversa un ampio pratoro, che in casi di nebbia, può confondere la direzione. Seguite il simbolo del Tau giallo e non avrete problemi. Nella discesa verso Pieve Santo Stefano, sulla destra troverete un indicazione per il B&B " Il Castellare" , un sentiero vi farà arrivare comodamente evitando di giungere fino al paese di Pieve. Dispone di diversi posti letto, 23 circa, i proprietari sono molto alla mano e danno possibilità di cenare nella struttura. La tappa non è difficile, si sviluppa su 4 ore e mezza circa, aiutando a prendere il passo per le successive. Dopo una giornata sotto il diluvio, ci rigeneriamo con una bella doccia calda e dopo avere mangiato il sonno non tarda ad arrivare.

Qui sotto trovate il tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/528938956




2° Tappa - Pieve Santo Stefano - Montagna

Sveglia presto. Scendendo verso Pieve Santo Stefano, città del diario, acquistiamo alcuni generi alimentari presso un piccolo alimentari lungo la provinciale. Continuando a camminare su di essa usciamo dal piccolo paese e imbocchiamo la strada secondaria in direzione Eremo di Cerbaiolo. La strada sala comodamente tra un tornante e l'altro; con una piccola deviazione di un chilometro circa arriviamo fino all'Eremo di Cerbaiolo. Torniamo sui nostri passi per un alcune centinaia di metri e svoltiamo a destra riportandoci sul sentiero, da qui la salita è davvero suggestiva e ci troviamo immersi tra boschi e radure fino ad arrivare al passo di Viamaggio, dove sotto la tettoia del ristorante Imperatore, chiuso, mangiamo velocemente e riprendiamo subito il cammino. Da qui il sentiero  sale ripido attraversando varie recinzioni spinate, svalicando in un bellissimo prato con visuale sulla vallata sottostante. La discesa grazie al fango e alle foglie è  molto insidiosa, non perdonandoci alcune cadute. Accediamo ad una strada di breccia e continuiamo su di essa fino a Pian delle Capanne, punto di ristoro estivo; proseguiamo per altri venti minuti sino ad arrivare alla Spinella, qui giriamo a sinistra entrando nel sentiero che ci porterà a Montagna. Il sentiero è veramente fantastico permette di fondersi con la natura udendo solo canti di uccelli e fruscio di foglie; se pur bello prestate molta attenzione, poiché il fondo è molto sconnesso su sassi e terreno instabile. Gli incontri più casuali possono essere solo con animali o altri pellegrini che percorrono questo cammino. L'arrivo a Montagna coglie quasi d'improvviso, piccole case di vecchia costruzione danno vita a questo paesello. Gentilmente il proprietario del B&B dove alloggiamo, ci viene incontro per accoglierci e ci accompagna nella nostra camera. Il B&B "La battuta " da' disponibilità di alloggio da 2 a 7 persone, con cena e colazione compresa a circa 30 euro. La struttura è ben tenuta, divenuta dimora per i pellegrini, concessa dai gentilissimi proprietari i quali hanno deciso di riempire la loro vita con la tanta gente che affronta questo cammino. Dopo cena analizziamo la tappa, vedendo che abbiamo percorso 27 chilometri, con 1000 mt di dislivello in circa 7 ore. Prepariamo gli zaini e mettiamo la sveglia alle 6 per il successivo giorno.

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/530444366







3° Tappa - Montagna - Le Burgne

La sveglia suona, apriamo la finestra e ci troviamo davanti ad una bellissima alba, il sottofondo animato dai canti dei passerotti e l'aria fresca che ci accarezza il viso, ci da' tutta la carica che ci serve per affrontare la giornata. Mangiamo qualcosa e ci dirigiamo verso Pischiano, piccola frazione possta qualche centinaio di metri al di sopra di Montagna. Da qui inizia un piccolo sentiero, molto bello, che taglia trasversalmente il pendio della collina scendendo dolcemente verso l' Eremo di Montecasale. Dedichiamo qualche minuto alla visita della piccola chiesetta e riprendiamo il sentiero che scende tortuoso verso Sansepolcro. ATTENZIONE arrivati al gruppetto di case chiamate San Martino svoltate a sinistra e continuate la discesa sulla strada asfaltata, IGNORATE le tabelle che vi fanno risalire su una strada di breccia e restate sulla strada principale fino ad arrivare a Sansepolcro. Entrando nella cittadina, sulla vostra destra troverete un centro commerciale dove poter fare rifornimenti alimentari, continuando su tale strada si arriva all'incrocio con l'entrata nella piazza. Tempo di un caffè e percorrendo la trafficatissima strada statale che porta ad Arezzo, arriviamo fino alla Palazzesca ( gruppo di case lungo la strada ), dove davanti una casa gialla troviamo il segnale con il TAU. La stradina asfaltata costeggia prima un fossato e poi si inoltra nella pianura, tra campi e fattorie, entrando in territorio Umbro. La strada è dolce e sale e scende fino ad arrivare ai piedi di Citerna, uno dei borghi più belli d'Italia, posto su una collina. La salita è prima sterrata, lasciando poi spazio all'asfalto. In piazza c'è un bar molto carino posto con un bel vedere sulla vallata. Scendiamo ammirando i campi coltivati, sono le 18, il sole inizia a calare e il clima sempre più estivo ci fa assaporare la stagione che sta per arrivare. Siamo a 7 ore di cammino e una mezz'ora ci separa da Burgne, l'arrivo della tappa di oggi. Attraversiamo una strada trafficata e ci immettiamo nuovamente su una strada di breccia che ci porta, dopo una salita di 30 minuti, all'agriturismo dove alloggiamo. Tipico casale contadino, totalmente ristrutturato, da disponibilità da 18 a 26 posti letto, con cena e colazione. Essendo autonomi nel mangiare, solo per dormire e colazione abbiamo speso 30 euro a testa. La tappa di oggi si riassume in 31km, 7ore e 30min con 920 mt di dislivello complessivo, tanta la pianura ma la salita non ce la siamo fatti mancare in ogni modo.

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/531400780










4° Tappa - Le Burgne -Candeggio

Lasciamo il Casale alle prime luci dell'alba. La strada scende dolce fino ad intersecare la provinciale, giusto il tempo di attraversarla e dopo poche centinaia di metri si risale sulla strada sterrata che porta all'allevamento di bufale; superata la fattoria si svolta a sinistra proseguendo lungo il campo arrivando fino alla sommità di un prato, dal quale inizia a scendere. Il sentiero sotto la pineta scende tranquillamente facendo intravedere sulla sinistra l'abitato di Lerchi. Arrivati al paese, subito dopo le prime case, le indicazioni piegano a destra, su di una lunga salita su strada sterrata. Dopo una mezz'oretta si raggiunge la sommità e si scende verso l'Eremo del buon riposo, con possibilità di visitarlo, chiamando anticipatamente. Continuando a scendere si passa, tenendo sempre la destra, per Villa la Montesca. Passato il campeggio svoltare a sinistra sulla strada asfaltata che porta a Città di Castello e in poco più di mezz'ora sarete sulle sponde del Tevere. La cartellonistica del Cammino di Francesco vi farà passare all'interno della cittadina per ammirarne le sue antiche case e la piazza, popolata come nel nostro caso da un frenetico mercato. Ci fermiamo a prendere un caffè, giusto il tempo di riposarsi 5 minuti e siamo già fuori dalle mura, in direzione Baucca. Da qui la strada asfaltata sale con una leggera pendenza e percorsi circa 6 chilometri giungiamo in un parco, in località Sasso, dove il torrente crea delle cascatelle; cogliamo l'occasione per fare un sosta. Rigeneriamo i piedi con un pediluvio nelle fredde acque del fiume e fatta bollire l' acqua sul fornellino ci godiamo un bel piatto di cous cous. Lasciata questa oasi verde, percorriamo la strada asfaltata per altri 2 chilometri, addentrandoci verso l'est dell'Umbria. Il silenzio la fa da padrona, si può cogliere la vera bellezza di questo cammino e assaporarne la sua solitudine. La strada si inerpica e da ogni lato si trovano scorci caratteristici dell'Umbria. Arriviamo a Candeggio, trovando ospitalità in un ex casa canonica, divenuta poi punto di accoglienza per pellegrini con 12 posti letto, cena e colazione con possibilità d' utilizzo della cucina. Oggi il caldo si è fatto sentire e le gambe sembravano più pesanti, 7 ore e 45 di cammino con 1000 mt di dislivello, sviluppati in 30 km. Doccia, un po' di stretching e massaggi, per poi infilarsi all'imbrunire nel sacco a riposare.

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/531821345




5° Tappa - Candeggio - Loreto basso     

La sveglia suona, colazione in camera, rifacciamo gli zaini e si parte. Manca ancora qualche minuto alla 7 e ci incamminiamo verso Pieve de Saddi. La strada dolce ci porta fino alla borgata per poi discendervi in seguito, arrivando a fondo valle, vicino alla casa vacanze Pioppo, dove vi si può alloggiare. Svoltiamo a sinistra e saliamo lungo la strada, fino al Bivio per Candeleto. Vi troverete in una via con delle case a lato, dovrete percorrerla per circa un chilometro, poi svoltate a destra e scendere verso Pietralunga, potendola scrutare dall'alto sulla vostra sinistra. La stradina vi porta alle pendici sul quale è posta la cittadina e seguendo i TAU gialli arriverete nelle piazza di Pietralunga. Qui è possibile fare rifornimento di qualsiasi genere alimentare, disponendo di tutti i negozi e servizi. Rifacciamo salire un po' di lucidità con un bel caffè al ginseng e continuiamo sulla strada asfaltata.   Dopo circa un chilometro svoltiamo a destra e incominciamo a salire sulla carreccia, la natura ci avvolge e giungiamo alla Badia di San Benedetto, purtroppo sempre chiusa. La strada discende per poi risalire in direzione Palazzo Sesse, tutto su strada bianca, immersi nelle più solitarie vallate Umbre. Sotto una pineta la strada si appiana leggermente, dando un sospiro di sollievo. Sale per qualche centinaio di metri e poi scende arrivando fino al punto più basso, vicino la chiesetta di Montecchi. Si svalica e l'occhio può spaziare sulla grande pianura eugubina, su strada asfaltata si sale leggermente arrivando a Palazzo Valle; siamo a pochi chilometri dalla chiesetta di Loreto basso e ci godiamo con calma questi ultimi passi. Arriviamo nel parcheggio in ghiaia antistante la chiesa e veniamo accolti dal parroco. Passiamo in chiesa per visitarla e ci sistemiamo nella camerata. Ci accorgiamo di essere particolarmente stanchi e guardando il tracciato del giorno capiamo bene il perché, 1200mt di dislivello su 33 km con 8 ore e 45 minuti camminate. Buonanotte!

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/532772825







6°Tappa - Loreto basso - Biscina

Visto che eravamo soli nella parrocchia, lasciamo un ringraziamento e una piccola offerta. Dopo un buon caffè scendiamo nella vallata che ci porterà a Gubbio. Prendiamo la stradella asfaltata che costeggia la superstrada, camminiamo per circa 2 ore e siamo alle porte di Gubbio. Piccola visita nella piazza. Seguiamo le indicazioni che portano lungo un viale alberato per poi svoltare a destra e scendere verso la "Vittorina", dove si può vedere la statua raffigurante San Francesco nell'incontro con il lupo. Da qui in poi troverete altre indicazioni, visto che altri cammini si intersecano, come il sentiero della pace, seguite sempre il TAU giallo e non vi sbaglierete! La strada è rettilinea e porta a Ponte D'Assi, si attraversa la provinciale, si continua su di essa per qualche centinaio di metri e poi prendendo la svolta a destra, con indicazione Agriturismo Valdichiasco, si inizia a salire. Questo pezzo è sprovvisto di fonti d'acqua ed esposto totalmente al sole, quindi fate una bella scorta d'acqua e fornitevi di crema solare e cappellino. La strada sale per vari chilometri, con pendenze non esagerate ma costanti. Sempre su strada sterrata si scende verso l'Eremo di San Pietro in Vigneto, da qui un bel sentiero scende a tornanti, il fondo e leggermente dissestato, fate attenzione in caso di pioggia. Arrivati in fondo svoltate a destra e dopo poche centinaia di metri sotto un'acquedotto si attraversa un piccolo fiumiciattolo; ATTENZIONE sono stati messi dei sassi per facilitarne il superamento, ma sono totalmente instabili, quindi se non volete rischiare, toglietevi gli scarponi e rinfrescatevi i piedi passandovi dentro. Siamo di fronte all'ultima salita, si costeggiano campi e radure, la salita non permette di fare grandi chiaccherate, è ripida e sale per 40 minuti circa, recuperando tutto il dislivello perso. Si attraversa qualche casa e finalmente la salita è finita, si svalica su una strada che scende dolcemente, dal quale si può ammirare tutta la bellezza del paesaggio, con lo sfondo del Castello di Biscina. Siamo giunti al termine della nostra tappa e chiamata la titolare dell'agriturismo di Biscina, saliamo in una dependance sopra la reception, accompagnati nella nostra stanza. Dispongono solo di piccoli appartamenti e con 25 euro a persona ci si può alloggiare, con cena e colazione esclusi. Sarà per via dei 5 giorni di cammino alle spalle, o per i 34 chilometri dell'odierna tappa, ma oggi è stata dura arrivare fino quassù, totalizzando 8 ore e mezza di cammino con 900 mt di dislivello.

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/534105338

   








7° Tappa - Biscina - Assisi

Sveglia alle 5 e 30. Fuori ancora è buio e ci diamo da fare per preparare la colazione e gli zaini. Apriamo le finestre e una bellissima alba ci da' il buongiorno. Estasiati dal panorama che ci stava scorrendo davanti agli occhi percorriamo la strada che scende sotto il castello e piano piano, tra i primi cinguettii dei passerotti, ci svegliamo anche noi. Oggi è l'ultima tappa e dobbiamo essere ad Assisi per le due circa, quindi il passo è sostenuto e la voglia di arrivare è tanta. Percorriamo la lunga discesa che lungo la strada asfaltata giunge a Valfabbrica per poi risalire qualche centinaio di metri entrando nella cittadina. Sono le 10 circa e ci fermiamo in una buonissima pasticceria, ogni cosa pare squisita e gli occhi si saziano più dello stomaco. Sfamati rimettiamo gli zaini in spalla e usciamo dal paesello, prendendo indicazione per il "Fosso delle Lupe", molto caratteristico ma da evitare in caso di forti piovute, continuando sulla strada asfaltata per Pieve San Nicolò. Il sentiero è suggestivo, caratterizzato nelle stagioni estive da un forte caldo, con totale assenza di vento; rifornitevi bene di acqua e dosate le forze, una lunga e ripida salita vi aspetta. Ad allietare il tutto però, allo svalico, l vista del Monte Subasio vi farà passare un po' di stanchezza, facendovi godere al meglio questo ultimo tratto. Una strada bianca risale ancora e vi porta sulla provinciale che da Pieve San Nicolò scende verso Assisi, non vi preoccupate, qualche chilometro e si svolta a sinistra scendendo in un fossato ai piedi di un campo. Si risale leggermente per iniziare una lunga tagliata su strada bianca che pian piano perde di quota scendendo fino alla statua di Padre Pio, posta ai piedi della Basilica di Assisi. Girate a sinistra e dopo 500 mt circa sulla destra trovate un sentiero che sale sulle pendici del Subasio, su un percorso Natura. La gente che si incontra, passeggia allegramente, ma per voi pellegrini che passerete su questo sentiero, saranno forse i chilometri più lunghi. Si sale a tornanti e uno dopo l'altro si intravedono le mura della Basilica. Attraversiamo le mura e davanti a noi si apre il grande giardino con in fondo la Basilica di San Francesco. Siamo arrivati!
Foto di rito e scendendo alla Basilica bassa, andiamo nell'ufficio riservato ai pellegrini per l'ultimo timbro e il rilascio del "Testimonium viae Francisci". Visitiamo la Basilica ed è giunto il momento di fare un bel brindisi. Uscendo da Assisi decidiamo di fermarci a visitare la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, che racchiude la Porziuncola, luogo in cui è nata la comunità dei fratelli di Francesco. Saliamo sul furgone e riprovando questa sensazione, ci godiamo un bellissimo tramonto, in ritorno verso casa, ma con già nella testa nuove mete da visitare.

Tracciato del giorno:
https://www.strava.com/activities/534369612












Consigli utili per il cammino: vi diamo qualche consiglio su come affrontare questo cammino.
Prima di tutto prediligete i mesi tardo primaverili o di fine estate. Ci sono lunghi tratti esposti al sole e svariati chilometri senza sorgenti d'acqua quindi un clima più fresco aiuta notevolmente. Il cammino è ben tracciato, ma portatevi sempre con voi una cartina da consultare in caso di incomprensioni, progettando giorno per giorno il tragitto da fare, chiamando negli alloggi per la disponibilità. Cercate di portare con voi lo stretto necessario nello zaino, ricordatevi che ogni chilo in più lo dovete trasportare tutto il giorno. Abbiamo deciso di suddividere il cammino non nelle classiche tappe suggerite dalla guida, per rimanere a dormire nei borghi  e nelle frazioni più piccole, tralasciando le città solo al passaggio durante la giornata. Percorrendo il Cammino nelle stagioni calde sfruttate le ore della mattina, mettendo la sveglia anche qualche minuto prima dell'alba, godendovi così a pieno tutta la bellezza della natura al risveglio. Indicativamente per dormire abbiamo speso 100 euro a testa per 7 notti; vi sembrerà alta come cifra se paragonate i prezzi ai cammini più famosi, come Santiago, ma dovete pensare che ancora questi cammini più piccoli devono prendere piede e le strutture che ospitano i pellegrini, sono per lo più B&B che fanno prezzi modici, non ostelli o strutture apposite ai pellegrinaggi. Oltre ai nostri consigli prendete come spunto anche le raccomandazioni che vengono date per tour di media/montagna poichè, il Cammino di San Francesco si snoda su altezze che variano tra i 400 mt delle vallate ai 1300 mt dei punti alti. Infine, godetevi ogni passo, date tempo all'occhio di scrutare intorno e di scorgere le bellezze che queste terre ci offrono; il pellegrinaggio non è una gara contro il tempo, ne contro nessun'altro, siete voi con il vostro spirito,  passo dopo passo entrerete sempre più a contatto con voi stessi.

Un Saluto da Egon e Gloria!

mercoledì 9 marzo 2016

" Il Carpegna mi basta "



In ricordo delle grandi imprese del "Pirata", questo week-end ci siamo spostati nel comprensorio del Sasso Simone e Simoncello, precisamente sul Carpegna, palestra naturale nel quale Marco Pantani ha preparato le sue vittorie. 
Lasciamo la macchina nei pressi del Comune, scarponi ai piedi e ci fermiamo per un caffè al vicino bar. La salita iniziale, su strada asfaltata, non ha particolari problemi di traffico, visto che nella notte una copiosa nevicata ha ricoperto il manto stradale con 15/20 cm di neve fresca. Salendo con passi morbidi tra la neve, incontriamo le prime scritte che ci riportano alla memoria il "Panta".



Dopo 2 chilometri circa la strada incomincia ad appianarsi e si arriva nei pressi di un'aerea pic-nic con tanto di bar e piccolo campeggio, chiamato "Il Cippo". Ovviamente, visto la stagione ancora invernale, è tutto chiuso, ma stando in silenzio quasi si sentono gli schiamazzi e le urla dei bambini, che in estate giocano liberi nel morbido sottobosco della pineta. Poco più avanti, si può ammirare il bel monumento raffigurante Pantani, realizzato in ferro battuto a sua immagine e somiglianza. 


Lo seguono una piccola fontana, ibernata sotto 10 cm di ghiaccio e una casa del Corpo Forestale dello Stato, negli ultimi tempi adibita a mostra di foto storiche della zona. Da qui si entra nel sentiero 101, proveniente da Carpegna e si abbandona la strada. Il primo tratto è molto dolce, quasi in pianura, ma dopo una centinaia di metri ci troviamo davanti un cartello, il quale indica di svoltare a sinistra, su un piccolo sentierino che sale ripido (continuando sul sentiero principale si segue il segnavia 104, diretto  verso la Costa dei Salti). Nel sentiero non è passato nessuno e seguendo i segnavia bianchi e rossi  sugli alberi ci facciamo strada fra le neve. Qui inizia il pezzo più suggestivo, nel quale ci si può immergere totalmente nel clima del bosco; spiragli di luce filtrano tra i rami e riflettendo sulla candida neve da poco caduta, creano luccichii vitrei. La neve ammutolisce tutti i suoni e solamente qualche cinguettio si riesce a sentire. L'unico rumore sono i nostri passi che, accompagnati dal ritmo delle racchette, scandiscono lentamente il tempo. Il bosco può essere fonte di grande ispirazione grazie alle tante forme che può assumere.
Forme di oggetti, persone o tante volte di fantasie che ognuno ha. 


Guardate quest'albero, prende le sembianze di una cetra; un oggetto armonioso, capace di emettere suoni delicatissimi, che non disturberebbero in nessun modo la quiete lì intorno, ma darebbero quel tocco di magia in più.
Passo dopo passo il sentiero sale e arriviamo fino al limitare del bosco, dove piccole piante di arbusti emergono tentennanti dalla neve. Possiamo goderci finalmente un po' di panorama e berci una tazza di the' allo zenzero. 


Mancano pochi metri per svalicare ma grossi cumuli di neve rallentano il passo. Ultimi sforzi e siamo al Passo del Trabocchino, punto molto panoramico, crocevia di tre sentieri. Volgendo lo sguardo verso Nord si vedono l'Eremo di Carpegna, Monte Copiolo e San Marino. Spostando la vista verso oriente, in una bella giornata come oggi si può vedere il Mar Adriatico e la costa Romagnola. Alle spalle invece, abbiamo le Vette più alte della zona, ossia Catria ed Acuto, riuscendo  a vedere, più a destra, la dorsale dell'Alpe della Luna.


Svoltiamo a sinistra sul sentiero 102 e risaliamo lungo la spalla dell Eremo. Da quassù si ha una visuale a 360° e decidiamo di fermarci a pranzare godendoci così un bel panorama e il caldo sole di oggi.


Finita la nostra razione di riso con quinoa e spezie ayurvediche, riprendiamo il cammino, diretti verso il punto più alto ( 1415 mt ), situato in vicinanza di ripetitori e antenne. Riscendiamo e passiamo davanti ad un stalla, usata per i mesi estivi. Se pur ricoperta di neve, la strada è sterrata e ci ricollega alla principale, sottostante di alcune centinaia di metri. Troviamo un grande abbeveratoio, fortunatamente non gelato e ne approfittiamo per riempire una borraccia (molto comodo come punto di rifornimento per la stagione estiva). Rinfrescati da un po' d'acqua gelata, prendiamo la via di casa affrontando la discesa lungo la strada forestale che ci condurrà nel paese di Carpegna. 


L'innevamento e la vegetazione ci fanno quasi dimenticare di essere a un'ora dal mare,  il suono del silenzio ci fa diventare quasi muti, tanta è la voglia di non rovinare quel momento. Arrivati a pochi minuti dalla macchina si chiacchera, si ride e si scherza portando a casa così un'altra bella escursione nel territorio marchigiano. 

Lunghezza : 15km circa
Durata: 5 ore 
Difficoltà: bassa
Dislivello: 800mt

Se siete appassionati di ciaspolate o escursioni non troppo lunghe, il Carpegna, anche nella stagione invernale, offre una bella opportunità per trascorrere una domenica di sano sport, non richiedendo una condizione fisica da veri alpinisti. E' possibile accedervi anche dalla Vallata di Villagrande, potendo lasciare le auto più vicino all'Eremo, muovendosi così agevolmente con bambini e anziani.  

Non ci resta che salutarvi e augurarvi un buona settimana a voi tutti! 

Egon&Gloria




lunedì 7 marzo 2016

" Da Oriente a Copenaghen "

Ore 8:30 prendo il primo treno direzione Bologna per raggiungere Gloria. Ci incontriamo in stazione e tra un saluto e una chiacchera, risaliamo sul tram che ci porta a Bologna Fiere. Nel week-end si tiene l'annuale " Festival dell'Oriente ", al quale non potevamo certo mancare. Ore 11:00 entriamo, l'occhio cade subito sul padiglione centrale, dove sono situati stand Tibetani e Nepalesi. Si possono trovare oggetti tipici di qualsiasi genere, da bracciali a oggettistica per la casa. Nei due padiglioni antistanti si possono visitare gli altri stand dei vari paesi come India, Sri Lanka, Giappone, Thailandia. L'ultimo padiglione è invece dedicato alle degustazioni dei cibi tipici per ogni regione dell'Oriente. Passate 2 ore tra una bancarella e l'altra decidiamo anche noi di raggiungere l'ultimo padiglione, ci fermiamo allo stand indiano e degustiamo un buon riso e pollo al curry.




Rifocillati ripartiamo perlustrando ogni angolo della Fiera. Acquistiamo qua e là qualche souvenir e ci facciamo intrattenere da danze e spettacoli tipici, immergendoci un po' nel clima del Festival. Sono le 17:00 gli occhi incominciano ad essere stanchi per la moltitudine di colori, gli odori di spezie e incensi hanno ormai avvolto i nostri vestiti e pian piano ci avviamo verso l'uscita. Soddisfatti della visita al Festival risaliamo sul primo tram per il Centro di Bologna. 
E' sabato e decidiamo di andare a mangiare qualcosa insieme a due nostri cari amici che sono venuti su a trovarci. Torniamo in appartamento e ci uniamo alla Festa che le coinquiline di Gloria hanno organizzato. Ad animar la serata ci sono dei ragazzi che suonano percussioni creando un bel clima, contornando il tutto con un bel bicchiere di vino e buona compagnia. 

"Si vola a Copenaghen"


La mezzanotte è ormai passata e ci rendiamo conto che qualche ora dobbiamo pur dormirla, visto che la mattina seguente ci aspetta un volo diretto per Copenaghen. Vi dico Copenaghen ma giunti all'aeroporto, ancora non sapevo che meta mi aspettasse, visto che Gloria ha tenuto tutto allo scuro, volendomi fare una sorpresa per il compleanno. Sono le 2:30, l' aeroporto è semi-deserto, ci dirigiamo verso l'imbarco e ci rilassiamo sui seggiolini. Tempo 10 minuti e la schiena è già distrutta; zaino a terra e ci sdraiamo. Buonanotte.
Sveglia traumatica da una frotta di gente in fuga verso il gate armati di duemila trolley infernali. Facciamo colazione e ci dirigiamo anche noi in fila verso il gate. Soliti controlli e usciamo sulla pista per salire in aereo. E' ancora buio, davanti abbiamo un'intera giornata per visitare una delle più belle capitali del Nord Europa, ci godiamo l'alba da sopra le nuvole e lasciamo libero spazio ai pensieri.


Il volo è breve 2 ore circa, atterriamo e ci infiliamo subito nella metro direzione Kongens Nytorv, piazza situata frontalmente al canale di Nyhavn. Veniamo subito colti dal freddo danese, cartina alla mano ci incamminiamo verso l'ostello della catena Generator ( presenti in tutti le maggior capitali ) in cui siamo sistemati. Lasciamo gli zaini e facciamo il check-in, ora siamo pronti. Prima tappa il quartiere di Christiania. Risaliamo sulla metro e tempo di una fermata già siamo arrivati. Percorriamo la Prinsessegade e veniamo colpiti dall'alta torre di una chiesa, Vor Frelsers Kirke, entriamo nel cortile e chiediamo informazioni. La chiesa è in stile barocco, ma quello che ci colpisce è l alto torrione di forma spirale che si erge su di essa, più di 400 scalini per salirla tutta fino alla cima. Sfortunatamente è chiusa. Lasciamo la chiesa e riprendiamo la strada principale. Finalmente arriviamo davanti all'entrata di Christiania e subito gli occhi cascano sul murales raffigurante " L' Albero della Vita ". Un graffito ben realizzato ma carico di grande significato, raffigurante appunto il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la forma attuale e sentiero di risalita attraverso cui il creato può ritornare all'origine; come una grande scala che toccasse cielo e terra. Le radici ben fisse raffiguranti a sinistra la Forza, a destra l'Amore e nel mezzo la Compassione,  sono considerate le tre vie che ogni essere umano a davanti, ma tramite solo quella centrale si possono unificare i due opposti, ossia le due polarità, maschio e femmina.


Torniamo a parlare di Christiania, questo quartiere sorto su di un ex cantiere navale, occupato per un buon 50% da verde, fondato da una colonia hippie nei primi anni settanta, con circa 800 abitanti. Il quartiere di genere " total free " agli occhi estranei di un turista desta un certo scompiglio. Tutto è a caso e niente ha un'idea. Allo stesso modo però si possono vedere abitazioni, locali, negozi, bar e ristoranti gestiti in tutta tranquillità con bambini che scorrazzano liberi tra la vie. All'interno è legale la vendita di droghe leggere come marijuana e fumo, ci sono appositi baracchini, dentro al quale ragazzi incappucciati le vendono in total relax. Come autobus su di una via preferenziale, girano una quantità esagerata di bici, tipicamente attrezzate con una vasca in legno sull'anteriore adattata per il trasporto di materiale/bambini. La gente del posto è felice, cordialmente saluta e svolge le normali mansioni familiari. I colori delle case, dei graffiti e la natura attorno danno un benessere psico/fisico nell'attraversare queste viette, un po'  quello che Christiania vuole rappresentare; un solido esempio di diversità, dove la libertà individuale e l'unione collettiva sono le basi di una vita tranquilla.


Lasciamo Christiania e dall'uscita della metro imbocchiamo la Ostergade, via principale dove sono situati la maggior parte dei negozi di marca. La via è molto lunga e proseguendo su di essa arriviamo fino a Radhuspladsen, grande piazza davanti alla sede del Comune, in stile neorinascimentale, dove vengono accolti i capi di stato in visita nella capitale.


Le luci piano piano si stanno accendendo e la notte avvolge la città. A pochi passi c'è uno dei parchi divertimenti più antichi del mondo dal quale persino Walt Disney ne ha tratto ispirazione, Tivoli. Come ben sapete nel periodo invernale, escluse le festività il parco rimane chiuso; ci limitiamo ad osservare dall'esterno quel poco che si riesce a vedere come le montagne russe, le più antiche realizzate in legno ed ancora funzionanti. Si intravede qualche giostra, e le tipiche attrazioni di un parco divertimenti, fuso tutto in un clima molto esotico. 
La temperatura continua a scendere e ritorniamo sui nostri passi percorrendo nuovamente la Ostergade, fino a raggiungere la piazza di Kongens Nytrov antistante il canale di Nyhavn. Costeggiamo il canale fiancheggiato da colorate case in stile olandese sulla parte destra, mentre sulla sinistra vi sono molteplici locali come ristoranti e birrerie. Il clima che si crea è ovattato, le luci delle lanterne e le candele sui tavoli danno un tocco di romanticismo e il freddo dell sera è quasi attenuato. Esausti dalla prima giornata in terra danese, tornando verso l'ostello, entriamo nel negozio della grossa catena di convenience store 7 eleven, per acquistare la cena. Mangiamo il tutto, ci rilassiamo e progettiamo a grandi linee l'itinerario per l'indomani. 
Godnat

Il secondo giorno parte con una bella colazione in ostello. Ore 9:00 siamo già in direzione Rosenborg, carichi per visitare questo meraviglioso castello ancora circondato da fossati e torri. Prima di scorgere la sua bellezza attraversiamo i Kongens have ossia i giardini del Re.


Rosenborg slot racchiude la sua particolarità nell'aver mantenuto le stanze come un tempo. Vi sono ancora mobili, quadri e oggetti che vi faranno rivivere le stesse sensazioni di 4 secoli fa. Usciamo e attraversiamo la Oster Voldgade e ci dirigiamo verso il romantico giardino di Copenaghen. Passeggiando per i sentieri notiamo innumerevoli citazioni di poeti danesi e la grandissima serra. 


Completiamo il giro del giardino ed usciamo sulla Norre Voldgade. La nuova destinazione è la Rundetarn ovvero la " Torre rotonda " situata nel quartiere latino, usata come osservatorio, con la possibilità di percorrerla fino in cima dove si ammira forse il più bel panorama sui tetti di Copenaghen. Il ticket per poter visitare la torre è di Dkr25.



Il sole ci scalda e la giornata non puo' che volgere al meglio. Percorrendo la Kobmagergade arriviamo nella piazza di Hojbro e scattiamo il selfie di rito.


Come potete notare alle nostre spalle, oltre che il monumento della piazza, vi è un grande palazzo. Si tratta di Christiansborg slot, sede del parlamento danese. Il palazzo presenta una serie di stili architettonici diversi in quanto a subito due gravi incendi; la parte principale presenta una stile neobarocco, mentre la cappella è realizzata in stile neoclassico.


Visto che nella mattinata volevamo arrivare fino nel quartiere di Vesterbo, continuiamo verso il sud della città passando davanti alla Ny Carlsberg Glypotek, museo dentro al quale sono racchiuse un mix di opere d'arte e opere di antiquariato del Nord Europa. All'interno troviamo esposte collezioni di opere di artisti di grande calibro come Monet, Renoir, Van Gogh. Siamo giunti al punto più estremo della nostra visita a Copenaghen, il quartiere di Vesterbo. Un tempo quartiere a luci rosse, oggi fa tendenza. 
E' passato da poco mezzogiorno e decidiamo di fermarci a bere qualcosa nel fascino di Varnedamsvej, via dal clima parigino, ornata di bistrò, piccole botique, negozi che vendono squisiti formaggi e vini. Riscaldati da un buon cappuccino alla vaniglia, riprendiamo la strada di casa, lasciando la cartina nelle tasche e abbandonandoci un po' alla vita danese. La sera prima, il canale di Nyhavn lo avevamo visto solo con le luci dei lampioni e ci sembrava giusto godercelo con una bella giornata di sole. Scattiamo qualche foto e decidiamo il ristorante dove cenare.



Ci siamo goduti una squisita cenetta sul canale, accompagnata da una buona birra in un tipico locale danese. L'indomani mattina ripartiamo per Bologna, felici dei due giorni passati a Copenaghen. 

Consigli utili che possiamo darvi :
- Prediligere la visita della capitale nei periodi primaverili o estivi.
- La moneta usata è la corona danese   1 Euro = 7.4609 Corona Danese
- La città è molto cara, soprattutto per quanto riguarda le bevande e il cibo ( un consiglio quindi adattarsi a comperare presso supermercati come il 7 eleven da noi citato ) 
- Per alloggiare un buon consiglio è la catena di ostelli Generator, posizionato a centro città, con prezzi modici.
- La città non è grande e se non siete dei buoni camminatori e avete pochi giorni a disposizione, la bicicletta è sicuramente la scelta migliore ( noi in due giorni abbiamo fatto a piedi una cinquantina di chilometri ).
- La maggior parte dei musei o strutture sono aperte solamente nel week-end.
- Prediligete bar e pub tipici del posto, tralasciando i soliti Starbucks e McDonald's, per godervi a pieno la vacanza.
- Per quanto riguarda cartine o guide illustrative, non preoccupatevi, la gente del posto è molto disponibile a prestarvi un aiuto. 

Non ci resta che salutarvi e ringraziarvi per averci seguito anche in questo piccolo viaggio! 

Gloria&Egon