mercoledì 9 marzo 2016

" Il Carpegna mi basta "



In ricordo delle grandi imprese del "Pirata", questo week-end ci siamo spostati nel comprensorio del Sasso Simone e Simoncello, precisamente sul Carpegna, palestra naturale nel quale Marco Pantani ha preparato le sue vittorie. 
Lasciamo la macchina nei pressi del Comune, scarponi ai piedi e ci fermiamo per un caffè al vicino bar. La salita iniziale, su strada asfaltata, non ha particolari problemi di traffico, visto che nella notte una copiosa nevicata ha ricoperto il manto stradale con 15/20 cm di neve fresca. Salendo con passi morbidi tra la neve, incontriamo le prime scritte che ci riportano alla memoria il "Panta".



Dopo 2 chilometri circa la strada incomincia ad appianarsi e si arriva nei pressi di un'aerea pic-nic con tanto di bar e piccolo campeggio, chiamato "Il Cippo". Ovviamente, visto la stagione ancora invernale, è tutto chiuso, ma stando in silenzio quasi si sentono gli schiamazzi e le urla dei bambini, che in estate giocano liberi nel morbido sottobosco della pineta. Poco più avanti, si può ammirare il bel monumento raffigurante Pantani, realizzato in ferro battuto a sua immagine e somiglianza. 


Lo seguono una piccola fontana, ibernata sotto 10 cm di ghiaccio e una casa del Corpo Forestale dello Stato, negli ultimi tempi adibita a mostra di foto storiche della zona. Da qui si entra nel sentiero 101, proveniente da Carpegna e si abbandona la strada. Il primo tratto è molto dolce, quasi in pianura, ma dopo una centinaia di metri ci troviamo davanti un cartello, il quale indica di svoltare a sinistra, su un piccolo sentierino che sale ripido (continuando sul sentiero principale si segue il segnavia 104, diretto  verso la Costa dei Salti). Nel sentiero non è passato nessuno e seguendo i segnavia bianchi e rossi  sugli alberi ci facciamo strada fra le neve. Qui inizia il pezzo più suggestivo, nel quale ci si può immergere totalmente nel clima del bosco; spiragli di luce filtrano tra i rami e riflettendo sulla candida neve da poco caduta, creano luccichii vitrei. La neve ammutolisce tutti i suoni e solamente qualche cinguettio si riesce a sentire. L'unico rumore sono i nostri passi che, accompagnati dal ritmo delle racchette, scandiscono lentamente il tempo. Il bosco può essere fonte di grande ispirazione grazie alle tante forme che può assumere.
Forme di oggetti, persone o tante volte di fantasie che ognuno ha. 


Guardate quest'albero, prende le sembianze di una cetra; un oggetto armonioso, capace di emettere suoni delicatissimi, che non disturberebbero in nessun modo la quiete lì intorno, ma darebbero quel tocco di magia in più.
Passo dopo passo il sentiero sale e arriviamo fino al limitare del bosco, dove piccole piante di arbusti emergono tentennanti dalla neve. Possiamo goderci finalmente un po' di panorama e berci una tazza di the' allo zenzero. 


Mancano pochi metri per svalicare ma grossi cumuli di neve rallentano il passo. Ultimi sforzi e siamo al Passo del Trabocchino, punto molto panoramico, crocevia di tre sentieri. Volgendo lo sguardo verso Nord si vedono l'Eremo di Carpegna, Monte Copiolo e San Marino. Spostando la vista verso oriente, in una bella giornata come oggi si può vedere il Mar Adriatico e la costa Romagnola. Alle spalle invece, abbiamo le Vette più alte della zona, ossia Catria ed Acuto, riuscendo  a vedere, più a destra, la dorsale dell'Alpe della Luna.


Svoltiamo a sinistra sul sentiero 102 e risaliamo lungo la spalla dell Eremo. Da quassù si ha una visuale a 360° e decidiamo di fermarci a pranzare godendoci così un bel panorama e il caldo sole di oggi.


Finita la nostra razione di riso con quinoa e spezie ayurvediche, riprendiamo il cammino, diretti verso il punto più alto ( 1415 mt ), situato in vicinanza di ripetitori e antenne. Riscendiamo e passiamo davanti ad un stalla, usata per i mesi estivi. Se pur ricoperta di neve, la strada è sterrata e ci ricollega alla principale, sottostante di alcune centinaia di metri. Troviamo un grande abbeveratoio, fortunatamente non gelato e ne approfittiamo per riempire una borraccia (molto comodo come punto di rifornimento per la stagione estiva). Rinfrescati da un po' d'acqua gelata, prendiamo la via di casa affrontando la discesa lungo la strada forestale che ci condurrà nel paese di Carpegna. 


L'innevamento e la vegetazione ci fanno quasi dimenticare di essere a un'ora dal mare,  il suono del silenzio ci fa diventare quasi muti, tanta è la voglia di non rovinare quel momento. Arrivati a pochi minuti dalla macchina si chiacchera, si ride e si scherza portando a casa così un'altra bella escursione nel territorio marchigiano. 

Lunghezza : 15km circa
Durata: 5 ore 
Difficoltà: bassa
Dislivello: 800mt

Se siete appassionati di ciaspolate o escursioni non troppo lunghe, il Carpegna, anche nella stagione invernale, offre una bella opportunità per trascorrere una domenica di sano sport, non richiedendo una condizione fisica da veri alpinisti. E' possibile accedervi anche dalla Vallata di Villagrande, potendo lasciare le auto più vicino all'Eremo, muovendosi così agevolmente con bambini e anziani.  

Non ci resta che salutarvi e augurarvi un buona settimana a voi tutti! 

Egon&Gloria




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